14 OTTOBRE

Sala Shakespeare
ore 20.30

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DANCE-CARD

LOUISE LECAVALIER/FOU GLORIEUX

Stations

coreografia e interpretazione Louise Lecavalier

 

Louise Lecavalier

Coreografa, ballerina e direttrice artistica.
Nata a Montreal, Louise Lecavalier è entrata a far parte di La La La Human Steps nel 1981 in Oranges e ha continuato a esibirsi in tutte le produzioni della compagnia fino al 1999. Louise ha danzato in Human Sex (1985), New Demons (1987), Infante (1991) e, infine, in 2 (1995) e Salt (1998), opere in cui ha raggiunto una notevole maturità come interprete. Come icona e luminare di La La La Human Steps per quasi due decenni, ha dato alla sua arte cuore e anima, incarnando la danza al limite estremo con passione e generosità sfrenate, abbagliando il pubblico ovunque. Ha anche partecipato a tutte le collaborazioni della compagnia, incluso il David Bowie Sound and Vision tour nel 1990; Il concerto Yellow Shark di Frank Zappa e Ensemble Modern nel 1992 e il film di Michael Apted Inspirations nel 1996.

Nel 2006, i coreografi Benoît Lachambre e Crystal Pite hanno creato ciascuno un assolo per Louise. Questi due lavori, “I” Is Memory e Lone Epic, insieme a Lula and the Sailor, hanno costituito un programma che è stato eseguito 80 volte tra il 2006 e il 2009 in Nord America, Europa e Giappone. Questo repertorio è sotto l’insegna della compagnia di Louise, Fou Glorieux, struttura da lei fondata nel 2006, che le ha permesso di perseguire, in forma solista e in duetto, una ricerca basata sul virtuosismo, sul superamento dei limiti e sul rischio – una ricerca dell’assoluto in cui Lecavalier cerca di svelare il “super umano nell’umano”.

Il doppio progetto Children, un duetto con la coreografia di Nigel Charnock, e A Few Minutes of Lock, tre duetti di Édouard Lock, è stato presentato 92 volte dal 2009 fino alla fine del 2013 in Nord America, Europa e Australia. Parallelamente al suo intenso programma di tournée, Louise ha coreografato ed eseguito un nuovo lavoro, So Blue che a Toronto, ha vinto il Premio Dora Mavor Moore per la migliore produzione al Festival Luminato. Ha fatto seguito Battleground che insieme a So Blue continua a essere presentato in ampi tour internazionali. Nel marzo 2018, Louise ha creato e interpretato il frammento di danza dell’opera teatrale Les Marguerites, diretta da Denis Marleau e Stéphanie Jasmin e presentata all’Espace GO, Montreal.

Nel 1985, è diventata la prima canadese a vincere un Bessie Award a New York per la sua interpretazione in Businessman in the Process of Becoming an Angel (1983). Nel dicembre 2008 è stata nominata Officer of the Order of Canada per il suo illustre contributo alla danza contemporanea. Nel giugno 2011 è stata nominata Dance Personality of the Year 2010-2011 dal Syndicat professionnel Français de la Critique (Unione dei critici francesi) a Parigi. Nel novembre 2011 è stata la prima vincitrice del nuovo Prix de la Danse de Montréal e nel settembre 2013, a Positano, in Italia, ha vinto il Premio Léonide Massine come miglior ballerina dell’anno sulla scena contemporanea. Louise è stata tra le vincitrici del Governor General Performing Arts Award 2014 alla carriera artistica. Nel marzo 2015 è stata nominata Companion de l’Ordre des Arts et des Lettres du Québec, una delle 35 personalità premiate per il loro contributo alla risonanza della cultura del Québec nel mondo. Louise Lecavalier ha vinto nel 2017 il Prix Denise-Pelletier, il più alto riconoscimento nelle arti dello spettacolo assegnato dal governo del Québec, e nel dicembre 2017 ha ricevuto un Doctorate honoris causa dall’Université du Québec à Montréal. Un film/documentario su Louise e il suo lavoro, Louise Lecavalier – In Motion, diretto da Raymond St-Jean e prodotto da Ciné Qua Non Média, è stato trasmesso da ZDF-ARTE, il canale televisivo europeo di cultura, e distribuito nel circuito cinematografico.

Ph Andre Cornellier

assistente alla coreografia e rehearsal master France Bruyère

disegno luci Alain Lortie

scena Marc-André Coulombe

musica Colin Stetson, Suuns and Jerusalem in My Heart, Teho Teardo e Blixa Bargeld

musica originale e arrangiamenti Antoine Berthiaume

costumi Yso, Marilène Bastien

co-produzione Fou Glorieux; tanzhaus nrw, Düsseldorf; HELLERAU – European Centre for the Arts Dresden; Festival TransAmériques, Montreal; Usine C, Montreal; Harbourfront Centre, Performing Arts, Toronto; National Arts Centre, Ottawa; SFU Woodward’s Cultural Programs, Vancouver; Diffusion Hector-Charland, L’Assomption and Repentigny.

con il sostegno di Conseil des Arts et des Lettres du Québec, Canada Council for the Arts, e Montreal Arts Council.

durata 60 minuti

Deve essere posseduta!! A 63 anni, Louise Lecavalier ha coreografato ancora una volta un assolo imbastito sul suo corpo muscoloso e forzuto. Una strada che può facilmente scadere nel “facile”, specialmente quando i ballerini più anziani si dedicano a lavori concettuali e meditativi per poter riprendere fiato lungo il percorso. Ma non è quello che ha fatto Lecavalier. Pallido frammento di donna, una minuscola valchiria, una macchina da combattimento. Balla ininterrottamente per un’ora. Scivola, volteggia e svolazza sul palco delimitato da quattro colonne di luce. Straordinariamente, il palcoscenico è allo stesso tempo una pista da ballo, un ring di pugilato, una scena di danza urbana del Bronx, eppure resta sempre uno spazio di arte contemporanea dove ogni sequenza coreografica rivela tutta la sua precisione. Nicole Strecker – Kölner Stadt-Anzeiger

In Stations, la coreografa, prosegue la sua vertiginosa esplorazione della danza in un assolo che scava nell’intimità attraverso quattro stazioni rappresentanti altrettanti stati del corpo: fluidità, controllo, meditazione e ossessione.

Nella mia nuova creazione si è imposta la forma solista. La danza è emersa nel corso di lunghe giornate lavorando sull’improvvisazione, sviluppando la spinta principale dei movimenti, provandone di nuovi, esplorandoli, accumulandoli e immagazzinandoli. Movimenti aderenti al corpo, che lo incorniciano e lo costringono, o movimenti disegnati nell’aria attorno al corpo come se fosse pieno di particelle che potevo scolpire e dovevo reinventare incessantemente in tracce nuove nel lavoro quotidiano, nello spazio bianco della sala prove.

Volevo un mondo musicale diverso da quelli delle mie ultime produzioni. La potente esplosione di varie ispirazioni musicali, allo stesso tempo penetranti e ripetitive, in particolare quelle del grande sassofonista Colin Stetson, che hanno risuonato profondamente nella mia ricerca.

Sempre di più, nel tempo, sono diventata io stessa oggetto delle mie ricerche. Corro il rischio che le mie varie battaglie esistenziali di danzatrice assomiglino a quelle degli altri, confidando che le nuove difficoltà che incontro o che mi infliggo nei movimenti forniranno sempre una risposta e forse un vero spazio di libertà. Torno in sala prove per scoprire i movimenti prima non svelati che mi permetteranno di rinnovare e chiarire ciò di cui il mio corpo ha bisogno e ciò che mi ispira ora. Colgo nuovi passi come se fosse una questione di pura sopravvivenza. Un ulteriore tentativo per rinnovare quell’esperienza primitiva chiamata danza. Louise Lecavalier

Il focus dedicato a Canada e Québec è realizzato con il sostegno di Ambasciata del Canada in Italia e Délégation du Québec à Rome