ARCHIVIO

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Avevo 26 anni quando nel 1985 ho cominciato a lavorare per il Teatro dell’Elfo e la sua fantastica Compagnia. Oltre a seguire le produzioni e la stagione teatrale, mi era stato chiesto allora di avventurarmi in un territorio nuovo che mi avrebbe senz’altro incuriosito. Il nuovo si sarebbe presto chiamato Festival MilanOltre.

Era il 1986 e di quella prima edizione restano indelebili le piroette orizzontali di Louise Lecavalier, eseguite al di là delle leggi di gravità, l’inquietante sensualità della danza di Jean Claude Gallotta, i labirinti grafici di Keith Haring disegnati sulla pelle di Bill T. Jones; l’atmosfera underground da seminterrato newyorchese del Wooster Group che miscelava – con un Willem Dafoe in erba e un dj/scenografo in scena – suggestioni da Arthur Miller, dalla letteratura psichedelica, da Andy Warhol e Nico, fino ai Velvet Underground. La densità e la forza di quell’edizione hanno segnato la mia formazione professionale, la mia sensibilità e il percorso che mi attendeva, come un tatuaggio.

Molte altre edizioni sono seguite, incisive o delicate, brillanti o malinconiche, fashion, radicali, alternative, tematiche. Ciascuna con il suo momento magico e irripetibile. Trentatré anni in cui si è celebrata la bellezza in tutte le sue forme, il privilegio di aver incontrato creature straordinarie che, con la loro arte hanno emozionato ed entusiasmato migliaia di individui attraverso generazioni, la gioia di esserci stati e di poterlo raccontare.

Oggi sembra ieri e d’altra parte non potrebbe essere altrimenti se Karole Armitage, Marie Chouinard, Robert Lepage, Anne Teresa De Keersmaeker, Romeo Castellucci, La Fura dels Baus insieme a moltissimi altri, ora come allora, ci sorprendono e ci emozionano, ciascuno e ancora con la sua visione di artista e profeta.

MilanOltre ha sfiorato col suo sguardo paralleli e meridiani del pianeta, costruendo una spettacolare geografia che ha permesso a noi di sintetizzare in pochi sguardi Oriente e Occidente, nord e sud del globo; digerire stili e tradizioni, identità e generi, linguaggi, costumi e generazioni del grande popolo di artisti del mondo. E qui per fortuna siamo riusciti a salvare per voi alcune tracce del loro passaggio.

Rino Achille De Pace

Direttore Artistico MILANoLTRE Festival