2000

Quattordicesima Edizione

La quattordicesima edizione del festival conferma l’impronta data alle stagioni precedenti: la volontà di utilizzare un linguaggio interdisciplinare e di aprirsi all’orizzonte internazionale della scena teatrale, che in quest’occasione si orienta verso la prosa.

È l’anno in cui la Socìetas Raffaello Sanzio mette in scena Genesi, forse il punto più alto della sperimentazione artistica del gruppo di Cesena, mentre Teatro Malandro, originario della Colombia e con sede a Ginevra, si esibisce in Noches de Sang, uno spettacolo che riflette sul tema delle radici culturali ispirato a Nozze di Sangue di Federico Garcia Lorca.  Theatridithalia partecipa invece con Orestea – Eumenidi. Appunti per un’Orestiade italiana.

Anche la danza rimane una presenza fissa, con B12, Solo, Travelling e A Man in a Room (assolo coreografato da Carolyn Carlson) di Tero Saarinen. Inizia inoltre un dialogo con la Biennale di Venezia proprio attraverso l’ospitalità di Saarinen, del Teatro delle Albe con L’isola di Alcina, e di K. Trilogia della solitudine della compagnia Koreja di Luca Mosca. Poi ancora Teatro Aperto mette in scena La santa, drammaturgia di Antonio Moresco con la regia di Renzo Martinelli. E infine, in prima nazionale, Pad (La caduta), uno spettacolo prodotto dal Bitef Teatar di Belgrado, con il testo della drammaturga Biljana Srbljanović.