Per la ventiquattresima edizione, Il Teatro dell’Elfo riprende in mano la direzione del festival, con la gestione di Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e Rino De Pace, assumendo una direzione ben precisa: lo sguardo si concentra sulla grande danza e sulle novità performative.
In particolare partecipano con una lunga serie di titoli due eccellenze della danza americana: Stephen Petronio Company con una I Drink the Air Before Me, Untitled Man, Prelude, Solos From Strange Attractors, Bud Duets, Snap, #3, Bird Gerhl, For Today I Am a Boy, Solo From Bloom, Virgin’s Sacrifice, Middlesexgorge, Foreign Import, Ghostown e Love Me Tender, e Alonzo King Lines Ballet con Refraction, Rasa, Dust and Light, Irregular Pearl, Shéhérazade, Wheel in the Middle of the Field, Splash e The Moroccan Project; insieme a una grande coreografa italiana, Adriana Borriello, che mette in scena Di me in me.
Viene inaugurato poi Vetrina Italia, uno spazio dedicato ai giovani artisti italiani, in collaborazione con Pim Spazio Scenico: in scena Fattoria Vittadini con John Doe, Paola Bianchi con Duplica. I° movimento, Odemà con A tua immagine. Studio 2, Bleach Blonde con Ero nuda e mi avete vestita 04, Monstera di Nicola Russo e Sara Borsarelli con Elettra. Biografia di una persona comune, Colaps con XX, Keramik Papier di Annika Pannitto con Nord Streamer e Aurora Borealis, Teatrofficina Zerogrammi con INRI e infine Zaches Teatro con Mal Bianco.
Si instaura poi in questa edizione una tradizione che si consoliderà nelle stagioni a venire, ovvero la possibilità per gli allievi delle accademie di danza milanesi di partecipare a workshop tenuti dai coreografi di fama internazionale presenti al festival, in questo caso Stephen Petronio, Alonzo King e Adriana Borriello.