Venticinque anni per MilanOltre, venticinque anni in continua evoluzione. Dai palchi del festival sono già passati, in tempi non sospetti, molti grandi nomi della scena contemporanea. A partire dai workshop con gli artisti, fino ad arrivare a veri e propri contratti di collaborazione, si rinsalda la volontà di coinvolgere i giovani talenti delle accademie milanesi nel lavoro delle compagnie in scena; allo stesso tempo la rassegna Vetrina Italia si afferma per il secondo anno come proposta fondamentale per la scoperta dei nuovi orizzonti artistici nazionali.
La danza conferma il suo ruolo di protagonista, a partire dalla compagnia Armitage Gone! Dance di Karole Armitage, in scena con Ligeti Essays, Gaga-Gaku, The Watteau Duets, Drastic Classicism (in cui suonano, insieme ai Talibam!, due giovani musicisti milanesi), Three Theories e il riallestimento di Rave messo in scena dagli allievi di Professione MAS Dance Lab. E ancora, MM Company di Michele Merola con Suite italiana, Alessandro Sciarroni con Joseph e Joung Girl, Ersilia Danza con Il lago dei cigni, Ivana Petito con L’animatrice. Colei che prende la parola, Michela Minguzzi con Orbitali obbligati, la Compagnia XE di Julie Ann Anzilotti con Una ballerina principiante, Gruppo E-Motion con Alice, Balletto Teatro di Torino con Primo toccare, Gee, Andy!, Caravaggio, Ray Man, Duo Remix 2011, Canto bianco in un momento di orizzonte verticale e Le vergini, Balletto dell’Esperia con I quattro temperamenti e Riverbero.
Ma le sperimentazioni performative continuano con La merda di Cristian Ceresoli/POP 451, Il ritorno di Hula Doll del Tony Clifton Circus, NIP not important person di Macelleria Ettore e Serate bastarde della Compagnia Teatrale Dionisi.