Sala Bausch
ore 19.00
prima nazionale
coreografia Simona Bertozzi
prima nazionale
SIMONA BERTOZZI
«Coreografa, danzatrice e performer bolognese, Simona Bertozzi è una delle figure più significative ed attive del panorama della danza contemporanea indipendente in Italia. Da anni i suoi progetti centrati sul corpo, la sua meccanica e il suo diventare simbolo vivo, girano e finalmente incontrano il grande pubblico. E’ dal 2005 che la Bertozzi conduce un percorso autoriale di ricerca e scrittura coreografica, creando lavori, in forma solistica e con diversi gruppi di danzatori e performer, e nel 2008 ha fondato la Compagnia Simona Bertozzi/Nexus.
Alla Biennale Danza Venezia 2014 ha presentato Guardare ad altezza d’erba, creazione per un sestetto di danzatori tra i 10 e i 12 anni, co-prodotta da Biennale di Venezia e Teatro Stabile dell’Umbria e nello stesso anno debutta Animali senza Favola. Per il biennio 2015/16 l’attività di produzione si è concentrata nel Progetto Prometeo, attraverso la creazione di episodi, quadri di coreografia di durata variabile, ognuno con il proprio assunto tematico e segno coreografico, nonché il rispettivo nucleo di interpreti». (Renzo Francabandera, paneaquaculture)
Simona Bertozzi l’8 ottobre torna al Festival con Joie de vivre
ideazione e coreografia Simona Bertozzi
interpreti Beatrice Manvati, Niccolò Schiavini, Gilberto Filini, Delia Albani, Sara Palmentino, Teodor Ciobanu, Alice Ugetti, Rebecca Costa, Letizia Ponti, Mattia Schiavini, Lisa Settanta
produzione Nexus 2019
con il contributo di Mibac e Regione Emilia Romagna
durata 30′
ll nuovo progetto di ricerca e creazione per bambini e adolescenti da 8 a 16 anni si rivolge all’universo ludico.
Il gioco, per sua natura, attraversa una molteplicità di elementi originari e strutturali evidenziando metafore, simulacri e possibilità comportamentali. Può fornire visioni per delineare tracciati di cultura collettiva, rapporti di connivenza e compenetrazioni tra vocabolari gestuali e moderne ritualità.
“Vorrei orientare il lavoro sulla dimensione ludica dell’agonismo. Soffermarmi sull’esercizio ostinato, la sfida e il confronto come atteggiamenti in grado di articolare e interrogare posture, gesti, sguardi e danze di piccoli corpi e giovani immaginari”. Simona Bertozzi
It is a very fertile, creative ground the one which Simona Bertozzi investigates to build this new work with very young interpreters. According to her words the game represents: limitation of time and space, freedom within the limits of the rules, seriousness and severity in playing a role, immersion in the process, detachment from the result of the action. You can always start over! A project inspired by the relationship that today’s adolescents have established with the game and some of its typical aspects: on the one hand rules, measure, control and on the other creativity and improvisation.