Sala Fassbinder
ore 21.00
FATTORIA VITTADINI
«Fattoria Vittadini è una delle realtà più interessanti e coraggiose nate negli ultimi anni. La buona sorte, si sa, arride a chi osa e l’irrefrenabile attività del gruppo sta dando frutti».
Marinella Guatterini, Il Sole24Ore
coreografia Maya Weinberg
drammaturgia Shir Freibach
interpreti Chiara Ameglio, Cesare Benedetti, Noemi Bresciani, Pieradolfo Ciulli, Maura Di Vietri, Riccardo Olivier, Francesca Penzo, MariaGiulia Serantoni, Vilma Trevisan
luci Karim Abou Dahab
scene Claire Pasquier
costumi Giada Masi
produzione Fattoria Vittadini
con il supporto di Fondazione Cariplo
in collaborazione con Fondazione Milano, Ariella Vidach – AIEP, Istituto Italiano di Cultura Tel Aviv e GAi-Movin’ up
durata 60′
Una coreografia nata dalla necessità di sperimentare le dinamiche del desiderio di essere qualcun altro come mezzo per liberare il proprio vero “io”. Attraverso l’utilizzo di immagini create dal proprio mondo interiore, i danzatori segnano i confini del loro territorio sul palcoscenico e si preparano ad affrontare
le sfide personali con la sensazione di sicurezza che solo un gruppo offre. Essi aspirano a scolpire nel corpo alcune caratteristiche necessarie per costruire realtà alternative e fare un’esperienza differente di esso. Quando l’intento fallisce, senso di perdita e vuoto invadono la scena, dando vita, tuttavia, a piccoli momenti magici, rituali privati e intimi. Ogni artista infatti si unisce agli altri, formando un duo o un trio, e lo spazio acquista una nuova densità e un nuovo scopo.
The need to experience the dynamics of the desire of being someone else as a means to free one’s true self. From their inner world, dancers mark the boundaries of their territory on stage and prepare to face personal challenges. Small moments of magic, private and intimate rituals.