Sala Shakespeare
ore 20.30
ROBERTO ZAPPALÀ
«L’Etna, con i suoi borbottii e colori scuri, ispira da sempre il coreografo siciliano, che ha scelto di vivere e lavorare a Catania e qui, con tenacia, ha realizzato la sua Utopia artistica e umana. La sua è stata una metaforica corsa da fondista, di quelle in cui tenacia, fiato, tensione verso il traguardo si sposano a una non comune capacità di resistenza».
Silvia Poletti, The good life
da un’idea di Nello Calabrò e Roberto Zappalà
coreografia, regia e costumi Roberto Zappalà
musiche Nick Cave, Johannes Brahms
danzatori Gaetano Montecasino, Fernando Roldan Ferrer
realizzazione costumi Debora Privitera
luci Roberto Zappalà
direttore tecnico Sammy Torrisi
produzione e management Maria Inguscio
ufficio stampa Veronica Pitea
dal progetto Liederduett (due episodi su Caino e Abele)
co-produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza-Centro di Produzione della Danza e Bolzano Danza/Tanz Bozen
in collaborazione con KORZO (Den Haag, NL) e MilanOltre Festival
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, Sport e Spettacolo
durata 55′
Corpo a Corpo indaga la violenza, il bene e il male, le lotte dell’umanità partendo dalle figure di Caino e Abele. Il pugilato diventa metafora del primo fratricidio tra lotta, abbracci, distacchi e piogge di sale purificatrici. «Gli intensi Gaetano Montecasino e Fernando Roldan Ferrer dopo essersi affrontati come animali inferociti, ringhiando e soffiando da belve, Caino e Abele, il cattivo e il buono, il carnefice e la vittima, lo sfidante in rosso e quello in blu (che Zappalà non definisce volutamente nei ruoli) si prodigano
in una danza di abbracci, prese aggressive da contact improvisation alternate a familiari sequenze all’unisono di sorprendente bellezza su una colonna sonora che sostiene il pathos dei corpi con Nick Cave e il pianoforte romantico di Brahms». (Danza&Danza)
Corpo a Corpo investigates through violence, good and evil, the struggles of humanity starting from the figures of Cain and Abel. Boxing becomes a metaphor of the first fratricide. A dance of «unison sequences of surprising beauty on a soundtrack that supports the pathos of the bodies with the music of Nick Cave and the romantic piano of Brahms» (Danza & Danza)