Sala Shakespeare
ore 20.30
ROBERTO ZAPPALÀ
«L’Etna, con i suoi borbottii e colori scuri, ispira da sempre il coreografo siciliano, che ha scelto di vivere e lavorare a Catania e qui, con tenacia, ha realizzato la sua Utopia artistica e umana. La sua è stata una metaforica corsa da fondista, di quelle in cui tenacia, fiato, tensione verso il traguardo si sposano a una non comune capacità di resistenza».
Silvia Poletti, The good life
4° tappa del progetto Transiti Humanitatis
ideazione Nello Calabrò, Roberto Zappalà
coreografia e regia Roberto Zappalà
interpretazione e collaborazione alla costruzione Maud de la Purification, Filippo Domini, Sonia Mingo, Gaetano Montecasino, Camilla Montesi, Adriano Popolo Rubbio, Fernando Roldan Ferrer, Ariane Roustan, Valeria Zampardi
musiche originali Puccio Castrogiovanni
editing musicale Salvo Noto
management Maria Inguscio
produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza – Centro di Produzione della Danza
il progetto Transiti Humanitatis è realizzato in collaborazione con ImPulsTanz – Vienna International Dance Festival, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Garibaldi /Union des Théatres de l’Europe (Palermo), Teatro Massimo Bellini (Catania)
con il sostegno di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo
prima assoluta 18 marzo 2016 Teatro Comunale Claudio Abbado di Ferrara
durata 75′
Una cascata semicircolare di fili bianchi accoglie e illumina i nove interpreti creatori di una viscerale danza di bellezza sulla percussiva partitura musicale dei Lautari. Il primo verso de La Beauté di Baudelaire si plasma in scultura in Rodin e nella coreografia di Zappalà: «è un omaggio alla Bellezza, quella dei corpi della danza, e della danza stessa. Alla sua purezza. Alla sua connaturata essenza. Alla poesia che emana. All’anima che è capace di sprigionare. Il coreografo catanese imprime una forte connotazione gestuale al suo ensemble di magnifici danzatori plasmandolo con movimenti che esaltano il corpo quale fonte, appunto, di bellezza». (Il Sole24ore) Un ulteriore passo di Zappalà nella creazione del suo universo sacro. I ballerini sono una tribù, un’umanità in transito che si esprime in forme fluttuanti e in una danza inesauribile al ritmo incalzante e ipnotico della musica.
A white threaded waterfall welcomes and illuminates nine performers, the creators of a visceral dance of beauty on the percussive music of the Lautari. «A tribute to Beauty, to bodies and to dance itself. To its purity. To its innate essence» (Il Sole24ore).