coreografie Andrea Peña, Christophe Garcia, Dominique Porte, Ismaël Mouaraki
Andrea Peña
Originaria di Bogotá in Colombia, Andrea Peña è un’ artista multidisciplinare che si muove tra installazione, coreografia e design. Le sue opere indagano universi problematici, alternativi, performativi e spaziali.
Uno stile coreografico, il suo, che sottolinea fragilità, complessità, fisicità somatica e va ben oltre il semplice movimento.
Il suo gruppo Andrea Peña & Artists fondato nel 2014 ha ricevuto numerosi premi, tra cui: Clifford E.
Lee Choreography Award 2018 dal Banff Arts Center, Hong Kong International Choreography Award 2018.
Andrea Peña & Artists ha effettuato tournée, in
Asia, Sud America, Europa e Canada, con le produzioni: 6,58: Manifesto (2020), Untitled I (2018),
Zero Uno Uno Zero (2017), Kairos (2015) e Viun (2014). Le opere di Peña sono state commissionate
e presentate alla Biennale di Attakkalari India, al Festival Internacional de Danza Contemporánea
de la Ciudad de México, al festival di danza contemporanea Prisma a Panama, all’Arsenal
Contemporary Art Montreal, al Musée des Beaux-Arts de Montréal, al Canadian Centre for
Architecture, all’ Orchestre Symphonique de Laval, nell’ambito del 375° anniversario di Montréal,
al Pro Arté Center e allo Springboard Danse Montréal.
Andrea Peña segue attualmente un master
presso la Concordia University, ed è destinataria della borsa di studio Dora e Avi Morrow
per l’eccellenza nelle arti visive.
Christophe Garcia
Si forma come danzatore e inizia con il teatro e la musica, orientando rapidamente il suo lavoro verso la coreografia. Entra nella Rudra Béjart School prima di integrarsi nel Béjart Ballet Lausanne nel 1998. Lavora come interprete con diverse personalità artistiche come Robert Wilson, Robert Lepage o la compagnia Cas Public. Spinto dal suo desiderio di creare, Garcia fonda la sua compagnia, La [parenthèse], nel 2000. Vincitore di numerosi premi coreografici internazionali, è regolarmente invitato a creare per compagnie internazionali e importanti strutture musicali (Béjart Ballet, Scapino Ballet, Ballet d’Europe, teatri d’opera e orchestre nazionali). Dal 2016 Garcia è associato al Pôle National Supérieur de Danse de Cannes-Mougins. Vivace e divertente, Garcia ama anche sorprendere con i suoi spettacoli ripensando costantemente il rapporto con il pubblico e proponendo forme singolari per pubblici eterogenei. La peculiarità del suo lavoro si esprime in una sorta di ebbrezza, di luminosità e in una poesia sempre percepire, al di là dei soggetti e delle forme che contemplati.
Dominique Porte
A Montreal dal 1989, sviluppa il suo lavoro di coreografa spingendo l’espressione fisica oltre i limiti sfruttando la musicalità del corpo. Interprete virtuosa riconosciuta anzitutto nella Compagnie Marie Chouinard, lavora con i coreografi William Douglas, José Navas e Kim Itoh che segneranno anche la sua carriera. Affascinata dalla natura e dalla condizione umana, nelle sue creazioni esplora principalmente temi legati alla comunicazione, alle relazioni con gli altri, all’identità e alla sensorialità. Negli ultimi dieci anni, considerando esaurito un suo modus operandi, si interroga su quel virtuosismo acquisito che maturando non la attrae più come agli esordi. Tornata alla forma solista con JE, poi Hors JE, rivede con umorismo e autoironia le strategie legate alla creazione dal vivo, al fare danza: fino a che punto è possibile reinventarsi? Reimposta la strategia comunicativa con il pubblico giovane usando la poesia di Jacques Prévert, i disegni di René Magritte e creando nel 2017 Conte de fait. Nel 2019 riceve la borsa di studio dallo Studio du Québec di Parigi. Docente presso il Dipartimento di Danza dell’Università del Québec a Montreal per più di 20 anni, ha insegnato in scuole internazionali come la Helsinki School of Theatre e la Attakkalari Dance Diploma School di Bangalore in India.
Ismaël Mouaraki
Di origine franco-marocchina, Ismaël Mouaraki scopre la danza urbana all’età di 12 anni a Nancy, in Francia, sua regione natale. Sviluppa il linguaggio coreografico contemporaneo a contatto con il coreografo Xavier Lot in residenza presso il Centre Culturel André Malraux (Scène nationale de Vandoeuvre), con cui collabora come interprete per più di tre anni, esperienza che gli ha permesso di maturare artisticamente. Prosegue il suo lavoro nella compagnia Destins Croisés, di cui è il fondatore dal 2003. Una linea coreografica che riflette le sue ossessioni, filo conduttore del lavoro di una vita: dare forma alle infinite sfaccettature dell’umanità. L’artista crea in mille modi, ma sempre con la stessa ossessione. Che sia in Loops (2008), nel duo Slam en/Corps (2009) in collaborazione con la slammer Queen KA, nel suo assolo RefleXction (2010), Lien(s) (2016) o nelle sue ultime creazioni oZe e Phenomena (2019) tutto ruota attorno alle nozioni di polarità, controllo, dominio e percezione dell’individuo nel gruppo.
assistente alla coreografia per Christophe Garcia Marie-Eve Carrière
performers Daphnée Laurendeau e Danny Morissette
musica Laurier Rajotte
disegno luci e direzione tecnica Roxanne Bédard
Immagini foto e video Bobby León
amministrazione Lydie Revez
distribuzione Mickaël Spinnhirny
comunicazione Camille Kersebet e Ariane Laget
un progetto di Agence Mickaël Spinnhirny, in co-produzione con Andrea Peña & Artists, Destins Croisés, la [parenthèse]/Christophe Garcia e Système D/Dominique Porte.
ringraziamenti Conseil des arts du Canada, Emploi-Québec et le Conseil des arts de Montréal. Francine Bernier per i suggerimenti. Artisti e tecnici di questo lavoro collettivo. Ai diffusori per la fiducia riposta. A l’Agora de la danse, Maison de la Culture Notre-Dame-de-Grâce, SPEC du Haut-Richelieu, Salle Pauline-Julien per le residenze tecniche.
durata 55 minuti
Riflessioni di gruppo
All’improvviso arriva la proposta di condividere questa straordinaria avventura. Un impulso…Immaginare un lavoro d’insieme, andare veloci, essere creativi. Nonostante la distanza che, questa volta, resta immutata. Nonostante nuove difficoltà, e nonostante le incertezze. Affascinati da ognuno degli incontri con Daphnée e Danny. Il loro talento, la loro pazienza e il nostro gusto condiviso per i dettagli ci permettono finalmente di offrirvi questi pochi fiori. I nostri fiori hanno il profumo di un incontro: chiaro, semplice e gioioso. Inconfutabile, ancor prima di aver luogo. La certezza si annida in ogni prima carezza, in ogni nuovo sguardo. Come se la distanza, in fondo, non fosse mai esistita.
Sinossi
Un percorso coreografico per due interpreti virtuosi che fondono in un sapiente assemblaggio quattro scritti per un’unica proposta scenica. Daphnée Laurendeau e Danny Morissette, coppia nella vita come sul palcoscenico, raccolgono la sfida di dare corpo alle immaginazioni e alle visioni di quattro menti creative così diverse eppure così complementari. Si appropriano e incarnano l’energia creativa cruda, rigorosa e viscerale di Andrea Peña, lo stile sensibile, intimo e frizzante di Christophe Garcia, l’intensità fisica, organica e urbana di Ismaël Mouaraki e quella poetica e stravagante di Dominique Porte. La musica di Laurier Rajotte tesse un potente filo conduttore, una sorta di drammaturgia sonora per questa ode all’amore per la danza che esplora il rapporto con l’intimità, il contatto umano, il toccarsi, ultimo tabù in questi tempi travagliati e preoccupanti.
Storia del progetto
Prodotto dall’agenzia artistica Mickaël Spinnhirny, questo progetto nasce da una domanda: in tempo di pandemia, mentre il contatto fisico era proibito, come costruire una proposta scenica che risulti positiva e luminosa, come un mazzo di fiori? Si possono ancora offrire fiori a qualcuno oggi? Ecco che l’opera diviene metafora di quel desiderio, un’opportunità inaspettata, atipica e stimolante celata dietro il vincolo, «come un bouquet in qualche modo offerto al pubblico, per ritrovarlo» riassume Mr. Spinnhirny.
Nasce un’opera collettiva che riunisce Andrea Peña, Christophe Garcia, Dominique Porte e Ismaël Mouaraki e la coppia di interpreti Daphnée Laurendeau e Danny Morissette. Autori uniti nella fisicità e nell’eccellenza del loro lavoro coreografico, che si esprime in modo unico in ognuno di loro. Sviluppato a distanza, in gran parte in videoconferenza, i sei artisti si confrontano e fondono i loro mondi, così diversi e complementari, per creare un’opera collettiva. La Question de Fleurs è anche un’occasione per riunire l’immaginazione e le visioni di questi spiriti creativi in un’opera coreografica che li lega nell’amore per la danza. Soffocati nelle loro pulsioni artistiche, quattro coreografi si aggregano per trovare un surrogato alla mancanza di contatto umano: un duetto a distanza con una coppia di interpreti virtuosi. Quattro menti creative, quattro spiriti, artisti e complici, che si uniscono per toccare, indagare e approfondire le concezioni di tatto, intimità e contatto umano. Coreografi che si fondono nella fisicità e nell’eccellenza del loro lavoro creativo, che si esprime in modo unico in ognuno di loro.
Il focus dedicato a Canada e Québec è realizzato con il sostegno di Ambasciata del Canada in Italia e Délégation du Québec à Rome