2 OTTOBRE

Sala Fassbinder
ore 19.00

DANCE-CARD

Affollate Solitudini

Davide Valrosso Biografia di un corpo + Elisa Spina The Rite

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Ph Andrea Veroni

DAVIDE VALROSSO

Per cinque anni ha lavorato stabilmente con la Compagnia Virgilio Sieni come danzatore, performer e formatore all’interno dell’Accademia sull’Arte del Gesto. Il suo primo lavoro Cosmopolitan Beauty (2016), prodotto da Cango, viene selezionato dalla Vetrina Anticorpi XL tramite cui partecipa al progetto Prove d’Autore e ResiDance XL. È artista associato al Festival Oriente Occidente e il suo lavoro viene selezionato per la NID Platform 2017. Ha ricevuto anche il supporto di “Per Chi Crea” (Mibac/SIAE), Next (Regione Lombardia/ Fondazione Cariplo), Be SpectACTive (CapoTrave/Kilowatt). Come coreografo opera in contesti quali Balletto di Roma, Attakkalari Bangalore (India), Polish Dance Theatre e con i suoi spettacoli ha partecipato a numerosi festival, sia in Italia che all’estero (come in Spagna, Romania, Croazia, India e Corea). Come formatore lavora con realtà come l’Accademia Nazionale e il Balletto di Toscana ed è coordinatore di C.I.M.D. La sua ultima creazione Love|Paradisi artificiali (premio Cross Award) ha debuttato a MilanOltre lo scorso settembre 2020.

Photo Biografia di un Corpo

Ph Matteo Menicocci

Biografia di un corpo

di Davide Valrosso

produzione NINA, Capo Trave/Kilowatt, VAN e Fondazione Teatro Comunale di Vicenza

co-prodotto nell’ambito del progetto europero Be SpectACTive!

sostenuto da CapoTrave/Kilowatt, Tanec Praha, Teatrul National Radu Stanca Sibiu, Bakerlit Multi Art Center Budapest, Domino Zagreb, York Theatre Royal, Lift London.

con il supporto di CSC – Bassano del Grappa, CID – Rovereto, Cango – Firenze, Körper

L’interprete è costantemente impegnato in un processo di scansione delle conoscenze tramite l’azzeramento e la riacquisizione in tempo reale delle proprie capacità motorie, che invitano a speculare sulle condizioni della visione fino a manipolare l’immagine ai limiti dell’immaterialità. La dilazione del gesto è resa attraverso un rallentamento estremo dell’esecuzione, fino ad una mutazione della struttura posturale. Il lavoro sul dettaglio è volto a evocare una creatura informe che cresce alla scoperta di se stessa e delle varie tipologie umane, la visione quasi mitologica che ne deriva passa attraverso un sapere del corpo fatto di micromovimenti che dilatano l’attenzione e si potenziano in un crescendo incessante. Il corpo spoglio è simbolo di pienezza, un nudo isolato che contiene la propria ombra in un percorso che scandisce l’essenza e narra tramite se stesso tutte le biografie possibili. Lo spazio della danza diventa un universo abitato da presenze solamente suggerite, lontano da postulati di controllo totale sull’azione coreografica, in cui il corpo riscopre se stesso continuamente, reimpara a camminare, respirare, sussurrare e diventa il campo di un confronto sensibile con lo sguardo dello spettatore.

 

 

LUCIANO PADOVANI

Si avvicina alla danza tardi, durante gli studi universitari. Importante è l’incontro con Carolyn Carlson che lo esorta a trasferirsi all’estero. Decide per Parigi dove trascorre due anni intensi di studio nel pieno della ‘nouvelle danse’ francese. Rientra in Italia, a Milano, dove lavora con la compagnia di Susanna Beltrami e al Teatro alla Scala. Dopo varie esperienze con numerose compagnie di danza italiane ritorna a Vicenza e fonda la compagnia Naturalis Labor. Si rende conto che “fare il coreografo” è nelle sue corde. Si sente un “artigiano del corpo”. Con la compagnia firmerà decine e decine di creazioni. Lavora anche nell’ambito della lirica, per il teatro e per eventi. Le sue più recenti creazioni: Cenere Cenerentola (2020), The Rite, A Royal Bird (2020), Pezzi Fragili, Prelude e Piccoli Lupi (2021). É stato direttore artistico del Festival Forti in scena, Danza a Comacchio, Balli&Danze, DanzAlcione. Attualmente dirige la compagnia Naturalis Labor e il festival Visioni di Danza.

Ph Riccardo Panozzo

The Rite

ideazione, coreografie e regia Luciano Padovani

con Elisa Spina

sguardo critico Mauro Zocchetta

produzione Compagnia Naturalis Labor co-produzione

Hangartfest 2020 con il sostegno di MIBACT / Regione Veneto / Arco Danza / Comune di
Vicenza

durata 22 minuti

Un rito, tra il sacro e il profano, per raccontare una umanità perduta.

Uno spettacolo intimo, primordiale, affascinante che rapisce per la sua immediatezza e forza.
L’interprete, Elisa Spina, ci spinge a riflettere sul tema dell’evoluzionismo, conducendoci in un viaggio nel mistero del rito.