coreografia Hervé Koubi
HERVÉ KOUBI
Artista francese di origine algerina, Hervé KOUBI ha sviluppato la sua carriera come ballerino-coreografo presso la Facoltà di Aix-Marseille, perfezionandosi al Centre International de Danse Rosella Hightower a Cannes, e all’Opéra de Marseille. Nel 2000 ha creato Le Golem, primo progetto con la sua compagnia, la CIE HERVÉ KOUBI, ottenendo un rapido successo in tutto il mondo, tanto da essere nominato Chevalier des Arts et des Lettres.
assistenti alla coreografia Guillaume Gabriel – Fayçal Hamlat
danzatori Mijiem Houssni, Zahid El Houssaini, Guennoun Oualid, Meherhera Nadjib, Maamar Bendehiba, Oubbajaddi, Ghezal Zakaria, Gruev Vladimir, D’amico Beren, Buffoni Giacomo, Benr Guibi Badr, Elhilali Mohammed.
musica Mozart, Fauré, musique traditionnelle algérienne, Wagner
creazione musicale originale Maxime Bodson
arrangiamenti Guillaume Gabriel
luci Lionel Buzonie
costumi, accessori et maschere Guillaume Gabriel in collaborazione con Claudine G-Delattre
pugnali Esteban Cedres
durata 1 ora
La Compagnie Hervé KOUBI est soutenue par la Région Nouvelle Aquitaine et le Département de la Corrèze dans le cadre d’une convention triennale. Par la Ville de Brive, le Ministère de la Culture – DRAC au titre de l’aide à la Compagnie, la Ville de Cannes, la Région PACA au titre de l’aide au projet, le Département des Alpes Maritimes et l’Institut Français pour certaines de ses tournées à l’international.
Coproductions: Cannes – Festival de Danse/Centre Chorégraphique National de La Rochelle – Poitou Charente – Cie Accrorap/Centre Chorégraphique National de Créteil et du Val de Marne – Compagnie Käfig/Ballet de l’Opéra National du Rhin
– Centre Chorégraphique National de Mulhouse/Centre culturel Jacques Duhamel de Vitré/ Sémaphore – Scène conventionnée de Cébazat/La Papeterie d’Uzerche/Le Forum de Fréjus.
Avec le soutien de : Channel – Scène Nationale de Calais/Conservatoire de Calais/Domaine Départemental de l’étang des Aulnes – Département des Bouches du Rhône/Conservatoire de Musique et de Danse de Brive-la-Gaillarde/Ecole Supérieure de Danse de Cannes – Rosella Hightower/CDEC – Studios actuels de la danse de Vallauris/Ville de Vallauris/MAC de Sallaumines/Les Hivernales d’Avignon – Centre de Développement Chorégraphique/Théâtre de Fos-sur-Mer/Théâtre la Colonne de Miramas/Pianocktail de Bouguenais/Safran – Scène conventionnée d’Amiens/Ville de Malemort-sur- Corrèze/La Fabrique Mimont – Cannes.
Le notti barbare o le prime albe del mondo torna per la 35° edizione di MilanOltre, Hervé Koubi ce lo racconta con queste parole:
Questa è una storia su un percorso, è sempre su un percorso…Mentre tentavo invano di cercare la riconciliazione con la terra dei miei antenati in Algeria, sono emersi nuovi legami. Legami che mi hanno permesso una comprensione più profonda del mio background e delle mie radici. Ho incontrato altri artisti, testimoni di una storia perduta. Ho incontrato quelli che amo chiamare i miei fratelli perduti. Ho riscoperto il desiderio di circondarmi di altri e sono tornato con la sete di creare questa nuova avventura.
Le notti barbare o le prime albe del mondo nasce da questa storia impressionante e ineludibile del nostro bacino mediterraneo. Ho scelto di condividere questa strada che testimonia la mia volontà di raggiungere gli altri, di raggiungere l’ignoto combattendo le idee tradizionali che appiattiscono e spesso dettano il modo in cui vedere “noi e loro”. Noi i civili e loro, i nostri vicini, i barbari, dove l’etimologia spesso assume una connotazione peggiorativa.
Lo straniero ha sempre fatto paura. Una paura alimentata dal confronto con la propria ignoranza e frustrazione. Avrei quindi scelto di mostrare questa paura ancestrale dell’ignoto e del diverso per cercare e svelare la bellezza, la ricchezza e i valori nascosti dietro questi cosiddetti barbari sfidando gli stereotipi più radicati nelle nostre società occidentali.
Le notti barbare daranno il via a una nuova corrente sul fondo dell’oceano che ci allontani dal buio per aiutarci a raggiungere la luce della nostra storia comune.
Ho scelto di spostare il mio sguardo verso ciò che ritengo sia più bello: la mescolanza di culture e di religioni attraverso il tempo per permettere e aiutarmi a tracciare le basi di una geografia comune sulla quale oggi ci troviamo, troppo spesso senza saperlo. E ho pensato…alle nostre origini comuni intrecciate nel Mediterraneo attraverso spagnoli, italiani, provenzali, orientali, occidentali, magrebini, romani, greci….
Al Mediterraneo e alla sua luminosità che può accecare come un segreto perduto. Quello dei nostri desideri e destini comuni.
Opera dedicata al tema dell’origine della cultura mediterranea, Les Nuits Barbares che la stampa internazionale definisce «spettacolare, sublime, e superlativo». Hervé Koubi riscrive una storia millenaria portando sul palco la paura ancestrale dello “straniero”, dell’altro da sè, per rivelare la raffinatezza delle culture «barbare». Un lavoro originale che unisce la potenza ipnotica della parata da guerra e la precisione di un balletto classico, portando agli occhi del pubblico ciò che di più affascinante c’è nell’incontro fra culture e religioni.
I tredici magnifici danzatori, fanno vorticare le loro gonne come dervisci, brandendo lame e coltelli al suono della musica sacra di Mozart e Fauré, miscelata con melodie tradizionali algerine, dialogando con il patrimonio musicale e spirituale dell’occidente; la loro sensualità virile e la loro energia mozzafiato evoca un’umanità intera di barbari: Persiani, Celti, Greci, Vandali e Babilonesi, quasi delle apparizioni da tempi remoti e oscuri, che hanno influenzato quel grande crocevia di culture che è il Mediterraneo. Tutti questi elementi storici e culturali si mescolano, dal punto di vista stilistico, con il linguaggio della breakdance e dell’hip hop, reinventati in maniera spettacolare, in un mix di generi dalla sensualità quasi spirituale.
Non lavorando sulla narrazione, ma sugli ambienti, sulla presenza della carne e la potenza delle immagini, la compagnia si trasforma da esercito di guerrieri a corpo di ballo o coro d’opera. Hervé Koubi solleva le ombre dalle notti barbare per mostrare l’alba di una cultura condivisa, in un’esplorazione potente e carismatica della storia del Mediterraneo.
Afferma Koubi: Les nuits barbares si nutre delle brillanti tracce lasciate dalle culture vandale, dai Persiani, Goti, Celti, Unni, Arabo Musulmani, della musica sacra d’oriente e occidente. È un inno alla bellezza! Quella che, a dispetto delle guerre, scaturisce dall’unione, volta le spalle alle rivendicazioni identitarie e prende il meglio di ognuno e rende omaggio alla storia, all’alterità e alle origini. È un inno al Mediterraneo, alle nostre origini comuni che si incrociano tutte nelle acque del Mediterraneo. Alla nostra storia che dopo più di tremila anni testimonia un florilegio di culture la cui alterità ci unisce più di quanto ci allontani. Non importa se siamo algerini, spagnoli o francesi, siamo prima di tutto mediterranei, è questa la nostra appartenenza ed è più antica delle nazioni!.