Sala Fassbinder
ore 21.00
MANFREDI PEREGO
Parte dallo sport e dalle arti marziali per incontrare la danza contemporanea. Nel 2002 è con l’Accademia Isola Danza diretta da Carolyn Carlson. Fino al 2014 lavora in compagnie di teatro-danza e danza contemporanea in Svizzera, Spagna, Germania e Italia, tra cui Simona Bertozzi, Damian Munoz. Vince il Premio Equilibrio 2014 e il Premio GD’A Giovane Danza d’Autore dell’Emilia Romagna nel 2017. Dal 2015 è sostenuto da TIR Danza
coreografia Manfredi Perego
interpreti Lucas Delfino, Maxime Freixas, Chiara Montalbani
musica Paolo Codognola
luci Giovanni Garbo
costumi Emanuele Serrecchia
produzione TIR Danza / MP.ideograms
in collaborazione con il Centro Nazionale di Produzione della danza Scenario Pubblico/CZD, Fondazione Teatro Due di Parma
con il sostegno di Fondo Regionale per la Danza Emilia-Romagna, Anticorpi – Rete di Festival Rassegne e Residenze Creative dell’Emilia Romagna, Fondazione i Teatri di Reggio Emilia, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino
Progetto vincitore Premio GD’A Giovane Danza d’Autore dell’Emilia Romagna 2017
durata 50′
“labile tentativo
corpo pangea
l’io sconfitto”
Potenza e fragilità: Labile Pangea racchiude il suo più intimo significato nel bisogno di vivere questo contrasto. Potente come tutte le terre emerse assieme, come l’uomo nel momento in cui è attraversato dalla sensazione di invincibilità che lo accompagna per alcuni istanti, fragile come l’illusione di poter tenere tutto saldamente unito, sconfitto dal tempo che scorre senza accorgersi di noi. Il rapporto fuori controllo tra questi due stati d’animo stride nell’inconscio. La follia e la quiete si alternano nel corpo che diventa la geografia del contrasto.
Labile Pangea è una riflessione sulla precarietà e su quel senso di instabilità perpetua nel quale scivola la nostra esistenza.
Manfredi Perego creates his choreographic works starting from a personal status, from sensations, that he subsequently expands. Labile Pangea is a reflection on precariousness, on the perpetual instability in which we place our existence and all the consequent certainties.