pexels – Tara Winstead
FORME DI IDENTITÀ TRACCE SOTTOPELLE QUESTIONE DI SGUARDI
Monumentum sta come: memoria, documento, segno di riconoscimento. Qualcosa che si sofferma e che fermando la progressione continua del flusso produttivo, si sposta nella profondità della memoria, in una sorta di anacronia temporale, creando un doppio sguardo che ci fa sentire che esistono altri livelli di comunicazione o di linguaggio, la possibilità di vivere oltre il recinto dell’utile.
Il progetto dunque continua moltiplicando gli sguardi lungo il filo della coreografia e in questa nuova tappa si avvale della presenza e dell’interpretazione in scena di Diana Anselmo, attivista e co-founder dell’associazione Al.Di.Qua. Artists e performer sordx bilingue in italiano e LIS (lingua dei segni italiana).
Monumentum DA è una dedica alla singolarità di Diana Anselmo, la creazione si configura come un racconto, un movimento da corpo a corpo, che intende amplificare e dare spazio alle possibilità performative intrinseche alla lingua dei segni, lingua per lungo tempo resa estranea e aliena da processi fonocentrici che hanno tentato di abolirla nel corso dei secoli, lingua viva, corporea, umana, che non parla di margini ma di nuovi pezzi di orizzonte.
durata 35 minuti
Concept, coreografia, costumi, staging, elaborazione sonora live Cristina Kristal Rizzo Performance Diana Anselmo Creative producer Silvia Albanese Accompagnamento teorico Laura Pante Produzione TIR Danza Co-produzione MILANoLTRE Festival Con il sostegno di PARC – Performing Arts Research Centre, Kilowatt, Armunia
La LIS ed il corpo di Diana che la trasmette sono un archivio che si trasforma, la condivisione di un racconto già da sempre aperto a nuove forme di vita, una sorta di spazio aperto in cui far confluire la politica di un corpo in uno slancio vitale nel tentativo di aprire altri piani della memoria e riconnettersi alla storia, considerare la molteplicità come pura risorsa capace di rendere il caleidoscopico assetto della vita.
Cristina Kristal Rizzo
Cristina Kristal Rizzo, dancemaker di base a Firenze, è attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni ’90. È tra i fondatori dello storico collettivo Kinkaleri, con il quale ha collaborato attivamente attraversando la scena performativa internazionale e ricevendo numerosi riconoscimenti. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico, tesa a rigenerare l’atto di creazione e ad aprire riflessioni sul tempo presente. Alla circuitazione degli spettacoli affianca un’intensa attività di proposte sperimentali, conferenze, laboratori, alta formazione e scrittura teorica, affermandosi come una delle principali personalità della coreografia italiana.
Diana Anselmo
Diana Anselmo è performer Sordo, attivista ed essere umano improvvisato. Durante il percorso magistrale in Teatro e Arti Performative allo IUAV di Venezia esordisce con la sua prima performance “Autoritratto in 3 atti” (2021), tutt’ora presentata in vari festival italiani e non (DIS_Festival – Serbia, ORME Festival – Svizzera). All’estero esordisce a Berlino, performando con artisti del calibro di Xavier Le Roy in “Le Sacre du Printemps (2022)”. È tra i fondatori di Al.Di.Qua. Artists, prima associazione in Europa di e per artist* con disabilità, per cui ha partecipato come speaker in vari Festival europei (IntegrART – Svizzera, DansFunk – Svezia, Holland Dance Festival – Olanda). Fra le varie cose, membro più giovane del Cultural Advisory Board del British Council.