5/6 APRILE 2022

dalle  ore 13:00

online per 48h 

durata 20 min

AMOЯ

Salvo Lombardo/Chiasma/Fattoria Vittadini

ideazione, coreografia e regia Salvo Lombardo
performance Chiara Ameglio, Cesare Benedetti, Pieradolfo Ciulli, Maura Di Vietri, Daria Greco, Riccardo Olivier, Maria Giulia Serantoni
voci Lucia Cammalleri, Gabriele Ingrà, Salvo Lombardo
riferimenti drammaturgici Elias Canetti, Byung-chul Han, James Hilmann, Carl Schmitt, William Shakespeare, Françoise Vergès
scenografia e video Daniele Spanò
light design e direzione tecnica produzione Giulia Pastore
drammaturgia sonora Salvo Lombardo
musiche originali Fabrizio Alviti
citazioni musicali da A. Avidan, J. S. Bach, Triad God, G. Verdi
consulenza culturale Viviana Gravano e Giulia Grechi
costumi Chiara De Fant
boxe coach Gaia Pagnini
direzione tecnica tournéMaria Elena Fusacchia
produzione esecutiva Chiasma e Fattoria Vittadini
coproduzione MILANoLTRE FESTIVAL
con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale

e con il sostegno di Compagnia Versiliadanza | Teatro Cantiere Florida; IntercettAzioni: un progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K; Cross Project; Lavanderia a Vapore; Centro Nazionale di Produzione della Danza Scenario Pubblico – Compagnia Zappalà Danza; OSTUDIO; Spazio Fattoria; Attitudes – Spazio alle arti
Realizzato con il supporto di MIC – Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo
durata 60 minuti

AMOЯ

Il reportage 

riprese e montaggio Andrea Di Giovanni e Giuseppe Tiralosi

Lo spettacolo AMOЯ di Salvo Lombardo creato per e con Fattoria Vittadini e Chiasma, che ha debuttato alla scorsa edizione del festival, sarà in scena al Teatro Argentina – Teatro di Roma nei giorni 5 e 6 aprile 2022 nel contesto della stagione Grandi Pianure curata da Michele Di Stefano.

Cogliamo l’occasione per scoprire insieme al pubblico le fasi del processo che hanno portato, nei mesi scorsi, alla realizzazione dello spettacolo.
Un reportage realizzato da Scenario Pubblico – Centro Nazionale di Produzione della Danza durante una delle residenze produttive della compagnia, svoltasi nell’ambito di LE CITTÀ VISIBILI –  connessioni metropolitane. Un progetto realizzato con il sostegno del MIC e di SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Per chi Crea”, che a distanza di un anno, consente un viaggio a ritroso nel processo creativo di un lavoro multidisciplinare e complesso.

C’è un tratto significativo, alla base della costruzione identitaria italiana, che è teso all’esaltazione di un passato classico e dei suoi fasti gloriosi. Un tratto che prescinde dalla lettura della storia. Una presenza. Una sorta di figura, sempre prestante, che si allena nella palestra delle narrazioni ufficiali. Un culturista delle tradizioni. Una specie di monumento perennemente in fase di “restauro”. Un fantasma che si aggira tra le rovine di una qualche auctoritas, sempre aggiornata e difesa, o un sacerdote che ne celebra perennemente il suo culto. Questo segno, questo alone, a volte assume la forma di una bestia, inerpicata sui rami di pretestuose discendenze, altre volte quella di un bastone – un manganello – che scuote l’albero del potere e il suo stesso ceppo secolare. AMOЯ, d’altronde, è una locuzione ambivalente; una parola che ci restituisce l’immagine di un qualcosa che si guarda allo specchio. AMOЯ è bifronte di Roma. Roma non fu costruita in un solo giorno“.
[Salvo Lombardo]

29 MARZO 2022

dalle  ore 13:00 

online per 48h 

durata 3 min

dalle suggestioni dello spettacolo:

RIFARE BACH

Compagnia Zappalà Danza

regia e coreografia Roberto Zappalà
assistente alle coreografie Fernando Roldan Ferrer
danzatori Corinne Cilia, Aya Degani, Filippo Domini, Anna Forzutti, Gaia Occhipinti, Delphina Parenti, Adriano Popolo Rubbio, Silvia Rossi, Joel Walsham, Valeria Zampardi, Erik Zarcone
musica Johann Sebastian Bach
scene e luci Roberto Zappalà
costumi Veronica Cornacchini e Roberto Zappalà
realizzazione scene e costumi Theama for Dance
direttore tecnico Sammy Torrisi
assistente di produzione Federica Cincotti
management Vittorio Stasi
direzione generale Maria Inguscio
una produzione Scenario Pubblico/Compagnia Zappalà Danza Centro Nazionale di Produzione della Danza | in coproduzione con Belgrade Dance Festival (Belgrado), Fondazione Teatro Comunale di Modena e MilanOltre Festival (Milano) | coproduzione e residenza Centre Chorégraphique National de Rillieux-la-Pape 
in collaborazione con M1 Contact Contemporary Dance Festival (Singapore), Hong Kong International Choreography Festival (Hong Kong), Teatro Massimo Bellini (Catania)
con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Siciliana Ass.to del Turismo dello Sport e dello Spettacolo

LA NATURALE BELLEZZA DEL CREATO

Il film di animazione + Intervista a Roberto Zappalà e Michele Bernardi 

conduce Lorenzo Conti

Un evento online pensato per celebrare Scenario Pubblico: lo spazio teatrale fondato a Catania da Roberto Zappalà e divenuto simbolo della ricerca artistica contemporanea compie 20 anni.

Un incontro per scoprire da vicino il processo creativo che ha portato Roberto Zappalà a confrontarsi con un nuovo linguaggio.
Un’occasione per rivivere le suggestioni, le atmosfere e la poetica suscitate da Rifare Bach nella passata edizione di MILANoLTRE Festival.

La naturale bellezza del creato è un breve film di animazione, prodotto dalla Compagnia Zappalà Danza e realizzato dal regista e animatore Michele Bernardi in collaborazione con Roberto Zappalà.

«Il film è una disperata invocazione all’amore totale, e naturale; trasportata dal fruscio del vento si incrocia nelle dinamiche animali dei danzatori e dei suoni. Un’animazione realizzata con la tecnica del rotoscopio – racconta Michele Bernardi – nella libera interpretazione di luoghi immaginari e oniriche visioni».
(02 giugno 2021, danzaeffebi)

Il cortometraggio è stato proiettato per la prima volta in Sicilia, a Santa Teresa di Riva, nell’ambito della sesta edizione di Zabut – International Animated Short-Film Festival.

9 OTTOBRE 2021

Cinema Beltrade 
ore 14.00 > 18.00

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Jin Xing Dance Theatre 

Nella mia vita, ogni volta che ho desiderato qualcosa con abbastanza forza, si è realizzato. Nell’esercito il mio destino era già scritto. Se fossi rimasta entro quei binari, sarei diventata un primo ballerino della troupe militare. Tutti abbiamo la possibilità di cambiare treno, di saltare su un altro, dal quale si vede un paesaggio più bello. Diventando donna ho deviato lo scambio. È stato un passaggio difficile, traditore. E l’arrivo dei bambini mi ha trascinata su un altro binario ancora, su un’altra banchina. Ma non avrei potuto realizzare i sogni della mia infanzia se non fossi diventata donna.
Jin Xing

Non si può infatti ignorare la storia di questo incredibile personaggio e del suo straordinario destino: quello di un uomo proveniente da un ambiente militare che con il suo cambio di sesso è riuscito a cancellare tutte le barriere culturali e di genere, diventando il primo caso di transgender ufficialmente riconosciuto dal governo cinese, e che soprattutto, sta rendendo alla danza contemporanea un servizio senza pari. Grazie a un talent televisivo di grande successo e a numerose apparizioni in programmi tv, l’ex colonnello ha raggiunto un’audience vicina ai 280 milioni. Jin Xing, che tradotto in mandarino significa stella d’oro, è una delle personalità più rilevanti della Cina di oggi e non soltanto nell’ambito della danza contemporanea, dove a Shanghai ha sede e si distingue il suo Jin Xing Dance Theatre. L’eccellenza della compagnia è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura Cinese che dal 2010 la ha nominata “Ambasciatore culturale” del paese in diverse occasioni, un fatto senza precedenti per una compagnia privata della Cina.

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Beijing Modern Dance Company

L’universo che ancora e ancora completa un ciclo di reincarnazione nel mutamento… Dio si muove nell’amore infinito, straordinariamente incantevole e affascinante… Blossom è il regno dei tanti Dei dei fiori. Sono i loro occhi che vedono tutto e guardano le stagioni che cambiano nel mondo, alternando il loro calore e il loro freddo.
Gao Yanjinzi

La Beijing Modern Dance Company è una delle principali compagnia di danza in Cina. Fondata nel 1995 dal Beijing Municipal Bureau of Culture, è diventata indipendente nel 1998. Ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali da pubblico, critica ed esperti per il suo repertorio che integra la cultura tradizionale cinese con le influenze provenienti da altre culture del mondo; la compagnia è diretta da Gao Yanjinzi, anche una delle fondatrici: il suo lavoro attinge molto dalla sua educazione buddista e dallo studio della danza tradizionale cinese. Tra le ultime creazioni due grandi progetti con la sua firma che coinvolgono un ensemble formato da 26 elementi. Blooming of Time e Midnight Rain sono i titoli di creazioni meravigliose scaturite dal tratto elegante e delicato di un’artista che così racconta di sé e delle sue radici con un occhio costantemente rivolto al contemporaneo e all’occidente.

Elisa Guzzo Vaccarino, laureata in filosofia, formata alla danza accademica e contemporanea, si occupa di balletto e di danza da decenni su quotidiani, attualmente “QN”, periodici e riviste, “Ballet2000”, “Classic Voice”, “Fyinpaper” online; firma saggi per Fondazioni Liriche e teatri, per libretti per DVD, su cataloghi d’arte; collabora con la Biennale Danza di Venezia, il Premio Carla Fendi di Spoleto, il festival Armonie d’Arte di Scolacium. Ha pubblicato libri su Béjart, Kylian, Bausch, Balanchine, Cunningham, Forsythe, la danza futurista e quella globalizzata, Cuba e il tango, parlando alla radio, RAI 3, realizzando programmi televisivi sui canali satellitari culturali (Tele+3, Rai Sat Show, Rai 5) e curando mostre come La Danza delle Avanguardie al MART di Rovereto-Trento. Ha insegnato Storia ed Estetica della Danza all’Università, in Italia e all’estero, e alla scuola di ballo della Scala.

Fu Haifeng, docente dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, ha iniziato a studiare calligrafia cinese alle scuole medie e, dopo una lunga pausa, ha ripreso questa passione durante gli anni universitari. Prima di laurearsi ha tenuto la sua prima mostra personale di calligrafia e dopo la laurea ha iniziato a dedicarsi anche all’insegnamento del cinese come lingua straniera. In seguito è diventato docente di calligrafia presso diversi Istituti Confucio tra cui l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano nel 2011.

L’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano è stato fondato nel 2009 e fa parte di una rete mondiale di 550 centri sparsi in 162 stati (12 in Italia) ideata per promuovere e diffondere la lingua e la cultura cinesi attraverso la cooperazione tra prestigiose università cinesi e straniere. L’Istituto è frutto della collaborazione tra l’Università degli Studi di Milano, la Liaoning Shifan Daxue (Liaoning Normal University), il Center for Language Education and Cooperation e la Chinese International Education Foundation. Organizza corsi di lingua cinese per tutti i livelli e tutte le esigenze, lezioni di preparazione all’esame di lingua cinese, mostre, rassegne di cinema, conferenze, spettacoli teatrali e concerti, corsi e laboratori di calligrafia, lezioni gioco per bambini e showcooking.

 

 

MILANoLTRE Digital

Appuntamenti digitali

conduce Elisa Guzzo Vaccarino

Quest’anno l’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano festeggerà il Confucius Day in compagnia del Festival MILANoLTRE con una giornata dedicata alla danza contemporanea cinese. La celebrazione avverrà sia in presenza che in digitale, per favorire la massima inclusione.

Siamo infatti felici sia di riacquisire la fruizione in presenza, sia di consolidare le buone pratiche nate durante la pandemia.
I contenuti proiettati al Cinema Beltrade verranno perciò resi disponibili su questa pagina per 48h ore, a partire dal 15 di ottobre.

Un pomeriggio dedicato alla danza contemporanea cinese in due delle sue espressioni più rilevanti: Jin Xing Dance Theatre e Beijing Modern Dance Company e alla cultura cinese in generale. La narrazione è condotta da Elisa Guzzo Vaccarino che introduce le proiezioni dei due spettacoli insieme ad altre occasioni di approfondimento, per esempio il laboratorio di calligrafia cinese: accompagnati dal Maestro calligrafo Fu Haifeng, i partecipanti potranno conoscere e sperimentare questa affascinante e antica arte. Impareranno a tracciare alcuni semplici caratteri cinesi e scopriranno i “quattro tesori” della calligrafia: pennello, carta di riso, inchiostro e pietra da inchiostro. Un modo per poter recuperare la presenza e la testimonianza di due compagnie che, a causa delle restrizioni Covid19, non possono essere presenti al Festival.

Beijing Modern Dance Company
Blooming of Time 

La comprensione del processo della vita nella cultura tradizionale cinese, in particolare i concetti di reincarnazione e anima, ha aiutato l’Oriente a mantenere un singolare senso di mistero, di isolamento e di silenzio. È a questi concetti e a questi temi legati strettamente alle manifestazioni della natura, ai cambiamenti climatici, immancabili nella realtà quotidiana di questi ultimi anni, che sono ispirati due dei lavori della Beijing Modern Dance Company. Blooming of Time e Midnight Rain, entrambi coreografati da Gao Yanjinzi. Blooming of Time in particolare immaginato e costruito sui 24 termini solari del calen-dario tradizionale cinese, regolato sul cambiamento della posizione del sole. Un modo unico per i cinesi di essere consapevoli del tempo, una comprensione della conversazione tra il tutto in natura e un riflesso della filosofia e dell’estetica orientali.

Jin Xing Dance Theatre Shanghai Beauty

Il confronto sul concetto di bellezza tra Oriente e Occidente tra Jin Xing Dance Theatre a Shanghai e Tanz Compagnie Rubato a Berlino. In Cina, afferma la coreografa Jin Xing, la nudità è considerata superficiale e poco attraente. Ciò che è coperto, nascosto, le parti non visibili del corpo umano vestito sono fonte di ispirazione e fantasia. Il gruppo di danza- tori si muove come fosse un corpo solo, ha osservato Dieter Baumann, membro di Rubato, nel suo diario di appunti coreografici, soffermandosi sulla bellezza della massa: 20 milioni di cittadini che si muovono per le strade di una città. Da queste idee emerge una coreografia cross-culturale che affronta nuovo versus vecchio, individualità e conformismo, natura orientale e natura occidentale che in Shanghai Beauty diventano vivide forme di danza.