6 OTTOBRE

Sala Shakespeare
ore  20.30

DANCE-CARD

ZEBRA/SILVIA GRIBAUDI

Graces

prima nazionale

coreografia Silvia Gribaudi

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SILVIA GRIBAUDI

Nata a Torino, è una performer e coreografa il cui linguaggio attraversa arti performative, danza e teatro, focalizzando la propria ricerca sul corpo e sulla relazione. Il suo linguaggio artistico nasce dall’incontro tra danza e ironia cruda ed empatica. Nel 2009 crea A corpo Libero, con cui vince il Premio pubblico e giuria per la Giovane Danza d’Autore, viene anche selezionato da Aerowaves Dance Across Europe, alla Biennale di Venezia, al Dublin Dance Festival, Edinburgh Fringe Festival, Dance Victoria Canada e al Festival Do Disturb a Palais De Tokyo di Parigi e in numerosi festival Nazionali e internazionali. Nel 2011 con Chiara Frigo fonda associazione culturale Zebra che dal 2018 riceve contributo FUS MIBACT per produzione spettacoli di danza. Dal 2013 al 2015 studia e lavora sulla danza e le trasformazioni del corpo realizzando: The film contains nudity progetto europeo Performing gender e What age are you acting? – Le età relative. Nel 2017 con la performance R. OSA_10 esercizi per nuovi virtuosismi è finalista Premio UBU 2017 come miglior spettacolo di danza e finalista Premio Rete Critica. Nel 2019 debutta con lo spettacolo GRACES, progetto vincitore dell’azione CollaborAction#4 2018/2019, selezionato da NID Platform, finalista al premio Rete Critica 2019 e Vince Premio Danza & Danza ”Produzione italiana dell’anno 2019”. È regista e coreografa di Humana Vergogna spettacolo realizzato per Matera capitale europea della cultura ed è attualmente impegnata nella nuova produzione MON JOUR! sviluppato nel progetto Corpo Links Cluster che mette al centro il rapporto tra la danza, lo sport e la montagna sostenuto da Torinodanza Festival.

Ph Matteo Maffesanti

drammaturgia Silvia Gribaudi e Matteo Maffesanti

danzatori Silvia Gribaudi, Siro Guglielmi Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo

disegno luci Antonio Rinaldi

assistente tecnico luci Theo Longuemare

direzione tecnica Leonardo Benetollo

costumi Elena Rossi

produzione Zebra

coproduzione Santarcangelo Festival

con il sostegno di MIBACT progetto realizzato con il contributo di ResiDance XL – luoghi e

progetti di residenza per creazioni coreografiche, azione della Rete Anticorpi XL – Network

Giovane Danza D’autore, coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino e

IntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia

progetto di Circuito CLAPS e Industria Scenica, Milano Musica, Teatro delle Moire, Zona K.

durata 50 minuti

 

Graces è un progetto di performance ispirato alla scultura e al concetto di bellezza e natura che AntonioCanova realizzò tra il 1812 e il 1817. L’ispirazione è mitologica. Le 3 figlie di Zeus -Aglaia, Eufrosine e Talia- erano creature divine che diffondevano splendore, gioia e prosperità.
In scena tre corpi maschili, tre danzatori (Siro Guglielmi, Matteo Marchesi, Andrea Rampazzo) dentro ad un’opera scultorea che simboleggia la bellezza in un viaggio di abilità e tecnica che li porta in un luogo e in un tempo sospesi tra l’umano e l’astratto. Qui il maschile e il femminile si incontrano, lontano da stereotipi e ruoli, liberi, danzando il ritmo stesso della natura. In scena anche l’autrice Silvia Gribaudi che ama definirsi “autrice del corpo” perché la sua poetica trasforma in modo costruttivo le imperfezioni elevandole a forma d’arte con una comicità diretta, crudele ed empatica in cui non ci sono confini tra danza, teatro e performing arts. Negli ultimi 10 anni Silvia Gribaudi si è interrogata sugli stereotipi di genere, sull’identità del femminile e sul concetto di virtuosismo nella danza e nel vivere quotidiano, andando oltre la forma apparente, cercando la leggerezza, l’ironia e lo humour nelle trasformazioni fisiche, nell’invecchiamento e nell’ammorbidirsi dei corpi in dialogo col tempo. Graces si è realizzato grazie allo sguardo registico e visivo di Matteo Maffesanti (regista, formatore e videomaker) che ha seguito con Silvia Gribaudi tutto il processo artistico che si è sviluppato con tappe di lavoro che comprendevano laboratori con cittadini sui materiali coreografici.