MINDTHEDANCE! 2.0

Un progetto in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano

PROGETTO DI RICERCA A CURA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO E DEL FESTIVAL MILANoLTRE

 

MindtheDance! è un progetto di ricerca nato nel 2022 e curato dagli studenti e dalle studentesse del Corso di Laurea triennale in Economia e Gestione dei Beni Culturali e dello Spettacolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Durante il primo anno di ricerca è stato strutturato un percorso teso a comprendere come la partecipazione a diverse iniziative legate alla danza contemporanea (spettacoli, conferenze danzate, masterclass) possa essere legata al benessere, alla capacità di essere presente, al senso di comunità degli spettatori. Inoltre, la percezione della danza contemporanea è stata messa in rapporto alla capacità delle istituzioni culturali di articolare un agire generativo e orientato all’etica, alla sostenibilità e alla soddisfazione del pubblico.

Per rispondere a questi obiettivi, sono stati organizzati diversi strumenti di ricerca: survey, research diaries, e focus group. Gli strumenti sono stati somministrati e usati da un gruppo di ‘studenti ricercatori’. La partecipazione attiva degli studenti nella raccolta e nella produzione dei dati qualitativi ha risposto anch’essa all’obiettivo di esplorare il ruolo sociale della danza, in particolare per le generazioni più giovani.

1 – SURVEY

La survey è composta da due parti: domande di natura anagrafica, di consumo culturale e di conoscenza del Festival e domande che indagano le aree concettuali legate al tema del benessere, dell’orientamento sociale dei fruitori del Festival e del Festival stesso. La misurazione è avvenuta su scala 1-7, di disaccordo-accordo, con domande “reversed” per  controllare l’affidabilità delle risposte.

2 – RESEARCH DIARY E GRIGLIA DI OSSERVAZIONE

Per la raccolta dei dati qualitativi, sono state elaborate delle checklist, come guida all’osservazione. Per quanto riguarda il diario, la checklist guida per la raccolta dei dati post spettacolo/conferenza danzata comprendeva le seguenti aree rispetto alle quali annotare emozioni, pensieri, sensazioni: la divisione dei ruoli nella società e il principio di equità tra le persone; la potenzialità di agire nel futuro, per qualcosa che ancora non esiste; il senso etico di una comunità, inteso come senso di onestà, trasparenza, correttezza, rispetto del lavoro e della presenza altrui, cura del prossimo.
Per quanto riguarda la masterclass: senso di apprendimento e di crescita; senso di appartenenza; senso di benessere; senso di comunità e cittadinanza.

3 – DESCRIZIONE DEL CAMPIONE

Caratteristiche demografiche: sono state raccolte 199 osservazioni. Il 79% di coloro che ha compilato il questionario aveva visto precedentemente uno spettacolo e il 21% aveva assistito ad una conferenza danzata. L’età media dei rispondenti è di 43 anni, con un range di età che va dai
15 ai 79 anni. Il 65% dei rispondenti è rappresentato da donne e il titolo di studio medio è la laurea triennale. Il 28% dei rispondenti sono studenti, il 72% sono lavoratori (con qualche caso di dichiarazione dello stato di pensionati). Il 52% ha studiato danza in passato; il 48% dei rispondenti proviene da Milano, il 5% dalla provincia di Milano; il 10% proviene da città del Sud Italia; 37% da Nord e Centro Italia.

Consumo e ricerca informazioni: il 60% dei rispondenti dichiara di aver assistito ad altri spettacoli di MILANoLTRE in passato e il 13% alle masterclass. Inoltre, il 63% dichiara che parteciperà ad altri eventi del Festival quest’anno, 36 di questi hanno indicato come attività gli spettacoli, 15 le conferenze danzate e le masterclass (indicate insieme o congiuntamente); i restanti hanno indicato il desiderio di fare altre valutazioni.

I rispondenti sono venuti a conoscenza del Festival e delle sue iniziative in questo modo:

• passaparola 33%
• seguono da tempo Festival e aggiornamenti 24%
• sito 16%
• social network 15%
• operatore del settore 13%
• scuola danza 12%
• quotidiani 5%

4 – PROCESSO DI ANALISI DEI DATI

Il processo di analisi dei dati quantitativi, si è articolato nei seguenti step:

• testi di validità delle misure
• descrizione dei dati medi e delle distribuzioni delle misure
• analisi di correlazione tra variabili demografici e misure dei concetti oggetto di analisi

5 – VALIDITÀ DELLE MISURE

Per definire la validità delle misure, è stato verificato che la statistica dell’alpha di Cronbach mostrasse o meno valori superiori a 0.7.
I risultati illustrano che i 6 concetti oggetto di indagine mostrano tutti adeguata affidabilità:

• Benessere 0.96
• Senso di appartenenza 0.91
• Mindfulness e sviluppo della concentrazione e attenzione 0.96
• Generatività 0.96
• Soddisfazione verso le esperienze 0.90
• Orientamento del festival a principi di etica e responsabilità sociale 0.91

6 – ALCUNE RIFLESSIONI E ANALISI DELLE RISPOSTE

Si illustrano di seguito i primi risultati in relazione all’analisi di correlazione tra le principali caratteristiche demografiche del campione e le aree concettuali di indagine descritte precedentemente:

  • Per quanto riguarda il genere, l’analisi non illustra una correlazione significa tra tutte le aree concettuali e il genere dei rispondenti. Questo significa che la percezione di benessere, appartenenza, mindfulness, generatività, soddisfazione ed etica non è diversa tra gli spettatori di genere femminile e di genere maschile;
  • Per quanto riguarda l’età, è possibile notare che al crescere dell’età dei rispondenti, diminuisce la percezione che questi hanno del fatto che le esperienze vissute generino appartenenza, concentrazione e la loro soddisfazione. Il senso di benessere, di generatività, e il giudizio di orientamento etico non è invece diverso tra le età;
  • Per quanto concerne il titolo di studio e l’aver studiato danza precedentemente, queste dimensioni non sono correlate in modo significativo alle aree di indagine. Il livello di istruzione e la confidenza con il tema della danza non generano quindi differenze nel modo in cui i rispondenti hanno percepito benessere, concentrazione, appartenenza, generatività, soddisfazione e giudizio etico;
  • Per quanto riguarda l’aver già assistito ad altri spettacoli, non ci sono differenze significative tra coloro che hanno già visto altri spettacoli e chi non li ha ancora visti nelle loro percezioni. D’altro canto, coloro che pianificano di partecipare ad altre iniziative del festival sono anche coloro che attribuiscono un punteggio significativamente maggiore ai loro giudizi di natura sociale sugli spettacoli e sul Festival in generale, mostrano una percezione più forte di generatività e un più forte giudizio etico.

Dall’analisi di questi primi risultati, spettacoli e conferenze danzate vengono percepite come esperienze in grado di generare benessere, un senso di presenza cognitiva, emotiva e fisica e appartenenza. Il Festival, in modo molto marcato (con valori sempre alti) è considerato un’istituzione generativa, orientata alle generazioni future e in grado di mettere in atto un comportamento rilevante dal punto di vista etico. Anche la soddisfazione verso il Festival registra valori elevati, in particolar modo in relazione al personale che riesce ad instaurare con i fruitori.

7 – ALCUNE ANALISI DELLE FONTI QUALITATIVE: DIARY E FOCUS GROUP

Tre studentesse e un intern hanno partecipato come ‘ricercatrici’ alla masterclass presso l’Accademia Susanna Beltrami/Dancehaus, avendo l’opportunità non solo di osservare ed ascoltare l’intera esperienza, ma anche di interagire con i danzatori presenti e con gli artisti e organizzatori dell’esperienza. I dati da questa esperienza sono stati raccolti attraverso una griglia di osservazione e di conduzione dei focus group qualitativa, in cui gli studenti ricercatori, con il supporto del Festival, si sono concentrati sulle usuali dimensioni di indagine di questa ricerca.

Da una prima analisi, solo tesa a far emergere le parole chiave raccolte nell’indagine, si possono elencare due aree importanti:

  • L’area della scoperta: la masterclass come occasione e privilegio di poter esplorare se stessi, l’altro, l’arte della danza (curiosity, exploration, discovery, exploration, knowledge, provocation);
  • L’area della diversità e dell’opportunità di connettere mondi fisici, mentali, artistici diversi (diversity, sharing, differences, connecting)

I dati qualitativi, per ora analizzati solo facendo emergere i codici preliminari di analisi, illustrano alcune aree di significato ricorrenti, in relazione all’esperienza della danza (attraverso spettacoli, conferenze danzate e masterclass).

Le diverse categorie che emergono illustrano un’ambivalenza (più forte per quanto riguarda gli spettacoli): dove armonia, semplicità vengono registrati, c’è anche l’elemento della sfida alle categorie esistenti con cui si classificano il corpo, i ruoli, la tecnologia, la modalità di vita quotidiana.

La visione dello spettacolo di danza è occasione di pensare all’essenzialità, naturalità dei rapporti di coesione tra gli uomini, al valore positivo della solidarietà e della collaborazione, ma anche di pensare alle usuali gerarchie sociali e discriminazioni in modo critico.

La partecipazione alle conferenze danzate, per quanto sempre in grado di ispirare una complessità di significati, sembra però anche una occasione di ‘ricucire’ dal punto di vista cognitivo ed emotivo l’ambivalenza di significati che lo spettacolo è in grado di generare. Qui le aree di significato ruotano anche intorno al tema dell’estetica della danza, dell’importanza dell’apprendimento e dell’innovazione per la società.

8 – PRIME CONCLUSIONI

I dati quantitativi e qualitativi finora analizzati illustrano la capacità delle diverse iniziative del Festival di creare una percezione della danza in grado di generare un sentimento di benessere e concentrazione e di appartenenza ad una comunità. In questo contesto il Festival viene percepito come un’istituzione orientata alla generazioni future, all’etica, e in grado di organizzare un’esperienza di elevata soddisfazione, più classicamente intesa, per il suo pubblico.

A questi risultati, si aggiunge il fatto che il Festival si configura come creatore di esperienze complesse dal punto di vista del loro significato, generando opportunità di riflessione e atteggiamento critico sia nei confronti di valori classicamente positivi e desiderabili come la solidarietà, la coesione, l’estetica, l’innovazione, sia di dinamiche negative, come la discriminazione, la marginalizzazione, l’incapacità di cambiare della società.

Infine, l’esperienza del Festival è un’esperienza educativa, in senso pedagogico, in cui insegnare, apprendere, condividere la danza rappresentano un binomio fondamentale.

A CARING SPACE

A Caring Space è un nuovo format nato dalla collaborazione tra l’Università Cattolica di Milano e il Festival MILANoLTRE, all’interno del progetto MindtheDance!, che quest’anno è giunto all’edizione 2.0.

Il progetto è stato strutturato in tre focus group, moderati dalla Prof.ssa Chiara Paolino* e dagli studenti/studentesse dell’Università Cattolica di Milano. Assieme a tre degli artisti associati del Festival, Lara Guidetti, Stefania Ballone e Salvo Lombardo, sono state condivise, a partire dalle proprie ricerche artistiche, idee e azioni attorno ai temi del corpo e della cura.

Assieme alla direzione artistica del Festival, il gruppo ha iniziato a ideare una nuova azione che verrà proposta nel 2024 e realizzata assieme ad una delle compagnie della prossima edizione.

Uno spazio di incontro, scambio di idee e confronto aperto tra pubblico, studenti/esse, ricercatori/trici e artisti.


*Prof.ssa Chiara Paolino Ph.D., Associate Professor of Organization Theory and HR Management; Academic Coordinator BA and MA in Arts Management; Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano