Andare oltre, ancora
MILANoLTRE affida a Lorenzo Conti la direzione artistica del Festival a partire dal 2025.
Pubblichiamo le parole di chi questo passaggio lo ha costruito: Rino De Pace, che ha guidato il Festival per quasi quarant’anni, e Lorenzo Conti, che ne raccoglie l’eredità per rilanciarla.
Rino De Pace
1985 > 2025: una curvilinea disegna gli anni del mio percorso professionale e raccoglie almeno 18 stagioni con il Teatro dell’Elfo, circa 40 edizioni di Milano Oltre, 16 di AddaDanza Festival, 11 alla Biennale di Venezia.
Linea che prende oggi un’altra direzione, un cambio di rotta che rappresenta certamente un distacco ma non una fine, e soprattutto, non si ferma prima di esserci assicurati che Milano Oltre abbia trovato affidabili eredi.Dal 2025 la direzione artistica è nelle mani di Lorenzo Conti, collega e poi amico, incontrato da più di un decennio. A Lorenzo mi lega un comune sentire che va ben oltre la danza…. fiducia, impegno, gentilezza, desiderio di scoprire altri mondi. E poi sono arrivati Valeria, Annalisa, Valerio, e altri, verranno ad aggiungersi al prezioso anello di congiunzione tra un passato, un presente e un futuro che stelle propizie lasciano indovinare luminoso.
Auguriamoci che quanto i giovani Teatro dell’Elfo e Teatro di Porta Romana immaginarono di offrire alla città di Milano nei “favolosi” ’80 inventando Milano Oltre non si fermi qui.
Una storia dell’arte dal vivo che ha guardato a tutte le latitudini, proponendo testimonianze artistiche indimenticabili, segnata anche da resistenza ai tagli, da crisi economiche, da capricci di funzionari pubblici, da pandemie, oggi, con la nuova veste e i nuovi colori che la contraddistinguono, nella sua indomabile capacità di metamorfosi, merita di continuare a brillare.
Almeno fino agli ’80 di questo nuovo secolo che ci figuriamo altrettanto “favolosi”.
Lorenzo Conti
Da quasi 40 anni MILANoLTRE non è solo il nome di un Festival, ma di una vera e propria scuola di visioni in cui io stesso, appena arrivato a Milano, ho potuto formare il mio sguardo e scoprire l’inestimabile valore poetico, politico, culturale e sociale della danza e dei corpi, di tutti i corpi.
Per questo sono immensamente grato, in primis a Rino De Pace, e al Presidente Fiorenzo Grassi, visionari ante-tempo di MILANoLTRE, per avermi accolto quattro anni fa, e avermi voluto oggi alla guida di un Festival che ha fatto del ricambio generazionale tanto della sua struttura quanto del suo pubblico, una promessa mantenuta, comprendendo l’importanza della parola ‘trasmissione’ come atto irrinunciabile affinché le nuove generazioni siano messe nelle condizioni di produrre e condividere nuove conoscenze.
La lunga storia di MILANoLTRE, noi continueremo a scriverla al plurale, insieme agli artisti e alle artiste i cui lavori interrogano il nostro sguardo e ci ricordano che il corpo è l’ultima arena in cui possiamo esercitare la nostra libertà, scegliendo come muoverlo, come vestirlo, come esprimere emozioni e come interagire con il mondo; e la scriveremo assieme al pubblico, cuore pulsante di MILANoLTRE: da sempre una comunità eclettica e mai uguale a se stessa, che ogni anno, sul fare dell’autunno, si raccoglie per condividere sguardi e aspirazioni, bisogni e desideri, e come in un lungo rito di passaggio, tentare col corpo di superare un confine, anzi confini, di andare oltre.
E chiaramente questa storia potremo raccontarla ancora grazie alla casa madre del Festival, il Teatro Elfo Puccini, e a tutti i nostri partner, a chi ci sostiene, da vicino e da lontano, motivandoci a cercare e a guardare a quell’oltre come a uno spazio infinitamente creativo e resistente, in cui far emergere forme nuove di collaborazione e di smarginamento per la danza e per i corpi, tutti i corpi.
Il team di MILANoLTRE è già al lavoro e non vediamo l’ora di raccontarvi quello che già accadrà in questa 39° edizione — ma per il momento, no spoiler!
