Evento inserito nel progetto CORPI IN GIOCO. La danza incontra lo spirito olimpico finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del bando “Olimpiadi della Cultura”

L’incontro del 3 ottobre, organizzato da MILANoLTRE in collaborazione con l’Institut français Milano, nasce come momento di raccordo tra la 39ª edizione del festival e quella del 2026, che svilupperà il tema Bodies In-between. La danza e lo sport. L’incontro indaga i legami tra danza, moda e sport come pratiche performative e culturali. Intervengono Maud Le Pladec, direttrice del CCN–Ballet de Lorraine e coreografa dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, e Jeanne Friot, stilista e voce emergente dell’haute couture francese. Modera Maria Luisa Buzzi, direttrice di Danza&Danza.

Da quando Maud le Pladec ha preso le redini dello storico Ballet de Lorraine a Nancy ne ha cambiato il volto come riportato nel manifesto programmatico che ha voluto stendere su come immagina oggi l’ensemble: una compagnia egualitaria, immersa nel presente e orientata al futuro, devota alla danza quanto all’intreccio con altre arti. Coreografa dei Giochi Olimpici e Paralimpici 2024 di Parigi, Pladec ha supervisionato tutte le danze presentate, comprese quelle ispirate al dancehall e all’électro collaborando con Daphne Burki per i costumi. Da sempre attratta dalla moda, è con l’astro francese dell’haute couture Jeanne Friot, stilista militante e genderless, che ha scelto di collaborare per la sua nuova creazione. Le incontriamo.
– Maria Luisa Buzzi

Dopo aver seguito la formazione exerce presso il Centre Chorégraphique National di Montpellier, Maud Le Pladec lavora come interprete per diversi coreografi, tra cui Georges Appaix, Loïc Touzé, Mathilde Monnier, Mette Ingvartsen e Boris Charmatz. Nel 2010 crea la sua prima opera, Professor (Premio della Rivelazione Coreografica del Syndicat de la Critique), primo capitolo di un dittico dedicato alla musica di Fausto Romitelli; nel 2011 realizza il secondo capitolo, Poetry.

Nel 2013 è vincitrice del programma Hors les Murs dell’Institut Français e conduce una ricerca a New York sul movimento della musica post-minimalista americana, da cui nascono Democracy con l’Ensemble TaCtuS e Concrete con l’Ensemble Ictus. Nel 2015 avvia un nuovo ciclo di creazioni intorno alla parola alle donne, co-creando Hunted con la performer newyorkese Okwui Okpokwasili.

Nel 2016 collabora all’Opéra national de Paris alla messa in scena di Eliogabalo con la regia di Thomas Jolly e la direzione musicale di Leonardo García Alarcón. Parallelamente, è artista associata a La Briqueterie — CDCN du Val-de-Marne. Nel gennaio 2017 succede a Josef Nadj alla direzione del Centre Chorégraphique National d’Orléans.

Da allora ha creato Borderline con il regista Guy Cassiers, il solo Moto-Cross, Je n’ai jamais eu envie de disparaître con lo scrittore Pierre Ducrozet e Twenty-seven perspectives per il Festival Montpellier Danse 2018. Nel 2021 presenta Static shot con il CCN — Ballet de Lorraine e counting stars with you (musiques femmes), una creazione dedicata al matrimoine musical. Nel 2022 realizza Silent Legacy al Festival di Avignone.

Invitata da Thomas Jolly, regista e direttore artistico delle Cerimonie dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024, contribuisce in qualità di direttrice della danza e firma diverse coreografie della cerimonia d’apertura sulla Senna.

Maud Le Pladec è Chevalière de l’Ordre des Arts et des Lettres e dell’Ordre national du Mérite. Nel gennaio 2025 ha assunto la direzione del CCN – Ballet de Lorraine.

Nata a Parigi, Jeanne si è diplomata alla scuola Duperré, dove ha maturato esperienze professionali in maison come A.P.C., Maison Kitsuné e Wanda Nylon. Dopo il diploma ha lavorato per diversi anni come stylist e direttrice artistica dell’immagine per gruppi musicali francesi e inglesi, collaborando anche con riviste come Les Inrockuptibles, Vogue Italia e French Magazine.

In seguito ha proseguito gli studi presso l’Institut Français de la Mode. Dopo uno stage nello studio Balenciaga, nel 2020 — in pieno periodo Covid — ha fondato il suo brand eponimo. L’intento era quello di raccogliere e mettere in pratica i valori per lei fondamentali: un approccio etico ed eco-responsabile in ogni fase della produzione, l’utilizzo di tessuti provenienti da deadstock, capi upcycled e realizzati su ordinazione, senza sprechi di produzione.

Il marchio Jeanne Friot è non gendered e inclusivo, libero da categorie di stile, taglia o genere. Tutti i capi sono realizzati nell’atelier di La Caserne, incubatore di moda sostenibile, o in laboratori e manifatture situati a Parigi e nel centro della Francia, con l’obiettivo di valorizzare i saperi artigianali locali.

Oggi la maison si espande in Francia e all’estero: tra le sue clienti anche Madonna, che ha indossato uno degli abiti iconici del brand per il suo compleanno. Alle Cerimonie dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 Jeanne Friot ha interpretato la veste di una potente Giovanna d’Arco contemporanea, confermando la sua cifra militante e visionaria, capace di coniugare moda, politica e immaginario collettivo.

Giornalista, critico, studiosa di danza ed editore. Direttrice responsabile dal 2013 del magazine Danza&Danza, in edicola dal 1986, ha lanciato nel 2017 l’edizione inglese Danza&Danza International e il sito danzaedanza.com. È autrice di saggi e programmi di sala dei principali teatri italiani, ed è insegnante di Storia della danza. Ha collaborato come inviata per la Televisione della Svizzera Italia per due edizioni dell’Eurovisione dei Giovani Danzatori da Londra e Amsterdam; è stata consulente scientifico di Sky Arte Hub per la serie di documentari di successo “Why do we dance?/Perché balliamo” condotti da Akram Khan.

3 ottobre 2025, ore 18.30

CinéMagenta63


🪡Evento DANZA&MODA 2025

Durata
60′

Prezzo
Ingresso gratuito. È gradita la prenotazione

In collaborazione con

Evento inserito nel progetto CORPI IN GIOCO. La danza incontra lo spirito olimpico finanziato da Regione Lombardia nell’ambito del bando “Olimpiadi della Cultura”

Crediti fotografici
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